Con il Bryce Canyon National Park è stato un vero e proprio amore a prima vista. L’abbiamo raggiunto da Las Vegas, verso il tardo pomeriggio e dopo avere lasciato i bagagli ci siamo subito recati al centro informazioni per valutare da quale passeggiata iniziare l’esplorazione di questo imperdibile parco.
Il Peekaboo trail è un percorso circolare che si può agganciare come abbiamo fatto noi ad altri sentieri molto scenografici, il percorso che abbiamo fatto è lungo 7km e si percorre tranquillamente in circa 2,5h. Noi l’abbiamo fatto in prossimità del tramonto, partendo da Bryce Point dove eravamo gli unici ad intraprendere in quel momento la passeggiata. Abbiamo avuto quindi tutto per noi lo splendore dei paesaggi, con le rocce incendiate di colore dal sole del tramonto. Non riuscivamo a smettere di scattare fotografie: ogni svolta lungo il percorso ci poneva di fronte alla spettacolo della natura, che ha saputo creare tanta bellezza nel corso del tempo. Per tutti i dettagli, questo è il nostro percorso scaricabile da Gaia GPS.
Completato il sentiero siamo tornati al nostro alloggio, che abbiamo scelto più che altro per la sua prossimità all’ingresso del parco. Non avendo la possibilità di cenare in camera, abbiamo cercato un ristorante caratteristico, che proponesse cucina locale, semplice e gustosa. Ci siamo riusciti, abbiamo infatti provato il Bryce Canyon Pines, dove siamo poi tornati a cenare anche la sera successiva. È un ristorante super richiesto ed è necessario recarsi al locale e munirsi di pazienza. Non è infatti possibile prenotare il giorno prima, ma ci si inserisce in lista una volta arrivati. L’attesa è poi ripagata da una buona cucina, ottime zuppe, carne gustosa e dolci imperdibili. Abbiamo quindi accettato l’attesa per due sere, utilizzando il tempo per programmare insieme le giornate successive.
Nella zona non sono presenti molti ristoranti e quindi la scelta non è così varia, per quanto riguarda invece i supermercati, è presente un piccolo market poco prima dell’ingresso del parco. Non è molto grande, ma dispone di prodotti freschi, verdure, snack, oltre ad attrezzature per la passeggiata e abbigliamento.
Il giorno successivo siamo partiti abbastanza presto perché avevamo in programma un trail di media lunghezza: si tratta del Fairyland Loop, un sentiero di 14km, poco conosciuto, ma che merita sicuramente se avete tempo a disposizione.
A metà giornata avevamo completato il sentiero, accaldati ma soddisfatti della scelta. Lungo il percorso abbiamo incontrato poche persone, quindi anche in questo caso siamo riusciti ad immergerci nella natura e apprezzarne il suo massimo. Abbiamo ripreso l’auto e abbiamo deciso di percorrere la Scenic Drive (28km circa) fino ad arrivare al punto più estremo del parco. Da qui, ci siamo fermati lungo la strada per vedere i diversi point of view. Tra quelli in cui ci siamo fermati, abbiamo apprezzato maggiormente (partendo dal più distante) Rainbow Point e Natural Bridge.
A questo punto, avendo ancora un po’ di ore di sole a disposizione, abbiamo deciso di percorrere un ulteriore sentiero, breve e un po’ più affollato di quelli svolti in precedenza, ossia il Queen's/Navajo Combination Loop Trail. E’ un trail di 4,6 km, che attraversa un’area ad alta concentrazione di particolari hoodoos (parte del Bryce Amphitheater). A noi è piaciuto e può considerarsi un percorso valido per tutti. Tra i vari punti più famosi e degni di nota, vi segnaliamo il martello di Thor. Qui trovate i dettagli del percorso su Gaia GPS.
Siamo risalti sul rim verso l’ora del tramonto, siamo rimasti ad ammirare il panorama tutti catturati da come il cielo accentuava la colorazione calda delle rocce. Da qui, abbiamo deciso di andare direttamente al ristorante. Tenete presente che qui si cena abbastanza presto ed è necessario arrivare al ristorante entro e non oltre le 20.
La nostra successiva tappa è stata Arches National Park. All’interno di questo parco si trovano oltre 2.000 archi di arenaria e altre particolari formazioni rocciose, che a volte sembrano in equilibrio precario.
Dopo avere fatto rifornimento al supermercato per colazione e cena, siamo andati al visitor center. Ci eravamo già informati da casa sui possibili sentieri da percorrere ed eravamo interessati a completare il trail all’interno della Fiery Furnace.
A questo sentiero si può accedere solo se si è in possesso di un permesso (numero chiuso), che viene rilasciato dai ranger dopo la visione di un filmato informativo. In alternativa, si può aderire ad una passeggiata organizzata dai ranger, ma anche in questo caso i posti sono limitati e i tour organizzati solo in alcune giornate. Per avere più flessibilità, abbiamo deciso per percorrere il sentiero in autonomia, che abbiamo potuto prenotare per il giorno successivo. Il video informativo spiega come percorrere il trail, quali sono le regole per rispettare l’ambiente, rimanendo nella parte di terreno battuta e non inoltrandosi sul terreno dove vivono svariati microorganismi. Il percorso è segnalato da piccole frecce, che indicano alcuni dei punti critici dove svoltare.
Qui vi sentirete un po’ come dei veri esploratori. E’ stata un'esperienza emozionante e particolare, che rifarei senza dubbio, ma che consiglio solo a gruppi con un minimo di esperienza in trail. Non è sempre così chiaro dove svoltare e il telefono non ha campo, quindi dovrete cavarvela da soli, con indicazioni sommarie, che a volte non si notano (si tratta di frecce adesive, non più grandi di 5x5cm).
Una volta entranti nel parco di Arches, seguendo la mappa consegnata all’ingresso si possono raggiungere gli archi più famosi. Le passeggiate, una volta raggiunto il punto di interesse sono brevi, comprese tra i 10 e i 30min.
Noi siamo partiti dagli archi del North & South Windows, molto particolari e fotogenici. Qui la gente è molta, quindi abbiamo dovuto organizzarci per scattare foto che non includessero altre persone. Gli altri archi che ci hanno colpito sono stati il Double Arch, il Landscape Arch e il famoso Delicate Arch. Quest'ultimo è l'unico che richiede un minimo di camminata (5km). Noi ci siamo stati al tramonto anche se personalmente non credo che sia fondamentale in quanto dall'arco non si riesce ad apprezzarlo in modo particolare.
Il nostro hotel disponeva anche di una piccola piscina, dove ci siamo recati per rilassarci un po’ per la prima volta, dalla partenza del nostro tour. La stessa idea l’avevano avuta anche gli altri ospiti, quindi ci siamo trovati in tanti a passare un'oretta di tranquillità prima di sera.
Come vi avevo accennato nel precedente post, non poteva mancare un'uscita in notturna. Dopo aver fatto le verifiche con le varie applicazioni che ti permettono di calcolare il posizionamento delle stelle ad un determinato orario, abbiamo deciso di ritornare al Turret Arch. Attrezzati con torce e qualche snack, siamo rientrati nel parco dopo cena e ci siamo sistemati in prossimità dell’arco. Non eravamo gli unici e in lontananza si notavano le torce di altri che, come noi, erano alla ricerca delle stelle. Una volta abituati al buio totale lo spettacolo è iniziato: di fronte a noi una polvere luminosa di stelle si stagliava dietro il profilo scuro dell’arco. Bellissimo e emozionante, tanto da lasciarci in silenzio persi ad osservare tanto splendore luccicante in cielo. A casa, l’inquinamento luminoso ci impedisce di potere ammirare tutta la bellezza del cielo. Qui, invece, si può ammirarlo nel suo splendore completo e con questi archi naturali sullo sfondo. Una volta soddisfatti degli scatti, siamo ritornati verso il nostro alloggio, con queste stelle impresse nella memoria.
Da Arches National Park, la nostra tappa successiva, sulla strada verso la Monument Valley è stata Mesa Verde National Park.
Dopo questa visita, ci attendeva ancora un po’ di strada da percorrere, per raggiungere la nostra tappa successiva: la famosa Monument Valley. Di questa tappa, vi racconterò nei dettagli nel prossimo post.
Spero che le informazioni vi possano essere utili per organizzare il vostro viaggio. Per qualsiasi richiesta di chiarimento o dettagli ulteriori, lasciate un commento al termine del post. Vi risponderemo al più presto.
Prima di partire
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dove soggiornare? Queste le soluzioni che abbiamo scelto con pro e contro:
- Bryce Canyon National Park: abbiamo scelto il Bryce Valley Lodging. E’ una struttura essenziale, con spazi limitati. Il punto di forza è la vicinanza al parco e il prezzo sotto la media della zona
- Arches National Park: per quanto riguarda l’alloggio, in questo caso non siamo riusciti a trovare una struttura in prossimità dell’ingresso del parco, ma abbiamo optato per una soluzione a Moab, il River Canyon Lodge. In prossimità dell’hotel, supermercato e benzinaio. La camera è molto spaziosa e confortevole.
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dove mangiare?
- L'unico ristorante degno di nota per noi é stato il Bryce Canyon Pines, qui trovate il riferimento alla mia recensione su tripadvisor
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