Il Tibet ti conquista al primo istante con un mix intenso di colori, il profumo dell’incenso e l’odore del burro di yak che alimenta costantemente le candele nei monasteri. Per strada bimbi sorridenti ti salutano con il classico hello mentre passi, per poi riprendere a giocare tra di loro, divertendosi con poco.
Il Tibet è un terra ricca di storia e natura incontaminata e dopo questo viaggio, non so ancora per quanto. Lhasa, la capitale, è in pieno fermento, con infiniti nuovi cantieri edili che stanno modificando la città e che ben presto potrebbero alterane le principali caratteristiche. Se avete la possibilità, è un viaggio da fare una volta nella vita e senza aspettare troppo.
In Tibet non è possibile muoversi in autonomia, ma è necessario affidarsi ad un operatore locale, che si farà anche carico delle pratiche per ottenere il permesso di ingresso. Noi dopo svariate analisi e confronti, ci siamo affidati a Tibetan Guide. Il proprietario Dhondup è sempre stato disponibile nel rispondere velocemente ad ogni nostra richiesta e le recensioni degli altri visitatori, assolutamente positive ci hanno convinto. Esistono diverse tipologie di tour tra cui scegliere e una volta prenotato, la partenza è garantita. Nel nostro tour potevamo essere fino a 12 persone, mentre alla fine non avendo aderito nessun altro nella nostra data si è trasformato (allo stesso prezzo) in un tour privato, che ha il vantaggio di una maggiore flessibilità nello svolgimento del programma. Infatti siamo partiti da uno dei tour proposti sul sito (discover tibet tour) per poi personalizzarlo inserendo ulteriori tappe che ci interessavano. L'esperienza è stata assolutamente positiva e durante il tour Dhondup e i suoi collaboratori hanno fatto tutto quello che era possibile per rendere perfetto il nostro viaggio in Tibet.
La devozione dei tibetani per il buddismo, composta e sentita, si manifesta attraverso gesti che sono radicati nella storia di questo territorio. Le caratteristiche bandierine di preghiera e le scale dipinte lungo i fianchi della montagna rappresentano il loro desiderio di avvicinarsi a ciò che è sacro con le loro preghiere.
Le altitudini che raggiungerete vi lasceranno senza parola, durante il nostro spostamento verso Shingatse abbiamo superato i 5.000 metri fino ad arrivare ai piedi di un ghiacciaio perenne e indossando una felpa leggera.
Unica nota dolente, da tenere in considerazione sono le scarse condizioni igieniche. I bagni pubblici sono davvero "impegnativi", quindi dovrete essere poco schizzinosi se volete vivere bene un tour del Tibet. Solitamente i bagni sono condivisi e separati solo tra uomini e donne. Al loro interno, niente porte, solo un buco nel cemento e a volte purtroppo tanti resti dei precedenti visitatori. Credo che ad ogni modo, sia un piccolo prezzo da pagare, rispetto a quanto questo splendido paese può regalarvi.
I tibetani sono sempre di meno, molti degli abitanti ora sono cinesi, come del resto tutte le forze armate che si occupano di controllare il centro di Lhasa e l'accesso alle città. Durante gli spostamenti, dovrete fermarvi in svariati punti di controllo dove i vostri documenti e il visto vengono scrupolosamente controllati dai militari per assicurarsi che tutto sia in regola. La motivazione del perché sia necessario sottoporre questo territorio così pacifico a così tanto controllo non mi è chiaro, visto che l'impressione che abbiamo avuto è di una popolazione davvero tranquilla e devota ai principi del buddismo.
Se vi abbiamo incuriosito, nel prossimo post vi racconteremo più nel dettaglio le tappe del nostro tour.
Prima di partire
- Quando andare? Noi ci siamo stati ad agosto, dal 16 al 22. Abbiamo trovato un tempo perfetto, con giornate meravigliose di sole e cielo blu intenso. Nonostante l'altitudine, le temperature sono state sempre miti
- Come organizzo il tour? È obbligatorio affidarsi ad un'agenzia locale, che si farà anche carico delle pratiche di ingresso e di mandarvi il visto. Inoltre solo le agenzie possono acquistare gli ingressi in anticipo (ad esempio per il Potala Palace, con giorno e orario fissati)
- Dove soggiornare? I tour includono solitamente anche il soggiorno, definito in base alle stelle della struttura. Nel nostro caso buona la struttura a Lhasa, lo Shambala Palace e discreto il Gesar per una notte a Shingatse. Il Gesar non è il massimo, ma purtroppo è la struttura a cui si affidano tutti gli operatori in quella città
- Dove mangiare? Noi ci siamo trovati bene a Lhasa in due locali: allo Shambala house e al Tibetan Family Kitchen. Il primo propone in una sala arredata in stile e una cucina locale gustosa e curata. Il secondo offre uno splendido balcone che si affaccia su Barkhor street e merita per il panorama e per la cucina semplice ma buona. Per Shigatse vi consigliamo invece il Third Eye, locale un po' spartano ma dove si mangia abbastanza bene con piatti della cucina locale e occidentale
- Cosa acquistare? Potete trovare un po’ di tutto a Barkhor street e fuori dai diversi monasteri. Tenetevi pronti a negoziare sempre, i prezzi scendono mediamente del 50%
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