Dopo aver esplorato le meraviglie del Perito Moreno e le vette della Patagonia cilena, il nostro viaggio in Argentina si conclude con una tappa tanto attesa quanto emozionante: la selvaggia Tierra del Fuego e Ushuaia, la città più a sud del mondo. Più a sud ci sarebbe la Cilena Puerto Williams, ma il marketing di Ushuaia ha lavorato meglio..

Il nostro viaggio verso la fine del mondo inizia con un volo diretto da El Calafate a Ushuaia. In poco più di un’ora, sorvoliamo paesaggi mozzafiato, dalle distese ghiacciate ai fiordi che si insinuano tra le montagne. All’arrivo, l’aria frizzante e il cielo terso ci danno il benvenuto in questa terra remota e affascinante.

Primo giorno: alla scoperta della città

Dedichiamo la nostra prima mattina a esplorare Ushuaia, una città che mescola l’atmosfera di un porto di mare con il fascino di un avamposto ai confini del mondo.

Iniziamo a passeggiare dal lungo mare, dove a caratteri cubitali la città ci dà il suo benvenuto, con il vento dell’Antartide e le onde del Canale di Beagle. La forza di queste acque è raccontata anche da una imbarcazione arenata qui da tempo e che si è deciso di non spostare.

Proseguiamo verso il piccolo centro, dove visitiamo la Iglesia Nuestra Señora de la Merced, la prima chiesa cattolica della città, un edificio semplice e dalla tinteggiatura sgargiante. Nei dintorni, ci perdiamo tra i negozietti che vendono artigianato locale, souvenir e abbigliamento adatto al clima.

Proseguiamo fino al centro informazioni, utile per programmare gite e attività per poi completare il giro con la classica foto di rito accanto al famoso cartello “Ushuaia Fin del Mundo”. È un momento simbolico: siamo davvero arrivati alla fine del mondo e quasi non ci sembra ancora vero!

Ritorniamo poi sui nostri passi verso il centro, qui diversi murales colorati attirano la nostra attenzione e scegliamo poi Doña Lupita per un pranzo veloce a bada di empanadas, davvero gustose.

Nel pomeriggio, ci imbarchiamo per una gita in barca che ci porterà attraverso il Canale di Beagle, alla scoperta della fauna locale e dei paesaggi mozzafiato.

Navigare nel Canale di Beagle è un’esperienza unica. Le acque calme riflettono le montagne innevate, mentre il vento ci ricorda la vicinanza con l’Antartide. Durante il tragitto, avvistiamo cormorani, leoni marini e altre specie di uccelli marini.

Il momento più emozionante della gita è la visita alla colonia dei pinguini sull’Isla Martillo. Enea che aveva sempre osservato questi insoliti mammiferi solo sui libri illustrati non credeva ai suoi occhi di poterli vedere in gruppo a pochi metri di distanza, nel loro habitat naturale. È stato emozionante anche per noi vederli così da vicino, mentre si muovono goffamente sulla terraferma e con velocità e grazia nell’acqua.

Secondo giorno: escursione nel Parque Nacional Tierra del Fuego

Il secondo giorno lo dedichiamo all’esplorazione del Parque Nacional Tierra del Fuego, una delle aree naturali più affascinanti della Patagonia argentina, dove la cordigliera andina incontra l’oceano in uno scenario da cartolina.

Partiamo con un piccolo pulmino dal centro città, in un posteggio non distante dal centro informazioni.  Ci sono due opzioni di fermata: la prima all’inizio del parco e la seconda nei pressi della sede centrale. Optiamo per iniziare la nostra avventura dall’Ufficio Postale della Fine del Mondo, nella baia Ensenada Zarategui. Aspettiamo qualche minuto ma l’ufficio sembra non aprire mai e quindi rinunciamo a spedire qualche cartolina timbrata “Fin del Mundo” per intraprendere il sentiero che abbiamo scelto: la Senda Costera.

La Senda Costera è uno dei percorsi più suggestivi del parco, lungo circa 8 km ha dislivelli accettabili e fattibili anche per chi viaggia con bimbi piccoli. Si snoda lungo la costa frastagliata del Canale di Beagle, alternando tratti nei boschi a scorci spettacolari sul mare.

Camminando, ci lasciamo alle spalle la civiltà e ci immergiamo completamente nella natura più pura. Le acque del Canale ci accompagnano a sinistra, mentre a destra il bosco ci avvolge con i suoi profumi e i rumori ovattati. Lungo il percorso, ci fermiamo più volte per ammirare il panorama, fotografare uccelli strani e osservare le orme lasciate da piccoli animali. Per la maggior parte del percorso siamo quasi sempre in solitaria e questo ci fa apprezzare il tutto ancora di più.

Dopo circa tre ore di cammino, raggiungiamo il cuore del parco, dove sorge il centro visitatori Alakush. Qui ci rifocilliamo con un pranzo caldo: deliziose empanadas fritte e la classica milanesa argentina con purè sono davvero gradite dopo questa lunga camminata. Dal grande finestrone del ristorante, osserviamo le montagne e la natura circostante.

Avendo ancora il pomeriggio a disposizione, decidiamo di proseguire con la Senda Mirador Lapataia. Il percorso è piuttosto breve e una piacevole aggiunta al trekking della mattina. A metà del tragitto si raggiunge una piattaforma panoramica in legno che offre una vista mozzafiato sulla Baia di Lapataia e sulle isole circostanti. Proseguendo, si arriva al punto finale della Ruta Nacional N°3, noto come “Fin del Mundo”, dove è possibile scattare foto ricordo accanto al famoso cartello che segna la fine della strada più a sud del mondo. Da qui, stanchi felici di questa splendida avventura abbiamo poi preso il pulmino che ci avrebbe riportato in città.

Questa esperienza ai confini del mondo è stata la perfetta conclusione del nostro tour attraverso l'Argentina: un paese che ci ha regalato emozioni, esperienze insolite e riempito gli occhi e il cuore di splendide immagini e ricordi. Alla prossima Argentina!

Prima di partire