Durante una soleggiata giornata autunnale di inizio novembre, abbiamo visitato la maestosa Sacra di San Michele, un'antica abbazia che ha ispirato lo scrittore Umberto Eco per il romanzo "Il nome della rosa".

Sorge su un piccolo sperone montuoso, il monte Pirchiriano, che svetta sulla pianura intorno a Torino. Dalla sua vetta si può osservare il capoluogo piemontese e il panorama mozzafiato della Val di Susa.

L'abbazia ha origini antiche, la sua costruzione è avvenuta infatti tra il 983 e il 987 d.C.. Dopo un primo periodo in cui è stata gestita dai frati benedettini, è poi passata nelle mani dei padri rosminiani, oggi affiancati da volontari e ascritti. Antonio Rosmini, il fondatore di questi padri, fu scrittore, pensatore e filosofo. Il fulcro del suo pensiero ruota intorno alla pratica della carità, non solo quella temporale, ma anche quella intellettuale e spirituale.

L'abbazia si raggiunge con una breve passeggiata lungo un sentiero lastricato nel bosco. La prima costruzione che incontrerete è un rudere chiamato il Sepolcro dei Monaci. Nonostante il suo nome, si tratta probabilmente di una piccola chiesetta dedicata a Santo Stefano.

Proseguite ancora per pochi passi, fino ad arrivare all'ingresso del monastero. Siamo certi che rimarrete colpiti come noi dalla maestosità della costruzione, dove la recente statua di San Michele, se pur di stile moderno, riesce ad enfatizzare ancora di più l'effetto di imponenza.

Capitello

Da qui si accede allo  Scalone dei Morti , un ripido scalone scolpito nella roccia. Nelle sue nicchie, ora vuote, erano un tempo custoditi alcuni scheletri dei monaci (fino al 1963), da cui la scalinata prende il nome. Giunti in cima allo Scalone, di attraversa lo splendido  Portale dello Zodiaco (1128-30), opera romanica scolpita da un famoso architetto-scultore piacentino.
Questo rimando allo zodiaco è dovuto alle rappresentazioni che decorano il portare; a destra, i dodici segni zodiacali, a sinistra le costellazioni australi e boreali.

Vi rimarrà quindi ancora un bella scalinata sovrastata da archi, prima di raggiungere l'ingresso vero e proprio dell'abbazia. Il santuario, in stile romanico-gotico è frutto di diverse fasi di costruzione. Colpisce per la sua semplicità e imponenza. Se volete, potrete assistere alla messa che nei giorni festivi è aperta al pubblico.

Proseguite poi la visita verso le Rovine del Monastero Nuovo e la Torre della Bella Alda. Secondo una leggenda, una giovane fanciulla arrivata al monastero per pregare, venne sorpresa dai soldati nemici. L'unica via di fuga era gettarsi dalla torre nel burrone sottostante, invocando l'aiuto di San Michele. La giovane, rimasta illesa, fece cattivo uso di tale favore celeste e ritentò il salto per vantarsi del dono ricevuto, perdendo così la vita. Nonostante la leggenda sia un po' macabra, ha pur sempre una sua morale. Il panorama che si gode da quassù lascia davvero senza parole. Assolutamente imperdibile in una bella giornata di sole.

Una volta completata la vostra visita, se avete voglia di apprezzare ancora il panorama sulla Sacra, vi consigliamo di tornare sui vostri passi verso il posteggio. Qui termina il panoramico Sentiero dei Principi, che prende il nome dal corteo che nel 1836 traportò qui le salme dei nobili della famiglia Savoia dal Duomo di Torino. Il percorso è ben segnato e con pendenze ridotte. Noi abbiamo percorso solo la parte finale dei suoi 4km. Qui la vista sulla abbazia è davvero notevole. Ci sono molte altre opportunità di passeggiate, che siamo certi valgono la pena non solo in autunno, ma anche in primavera.

Vi lasciamo come riferimento la mappa dei principali sentieri che portano tutti alla Sacra di San Michele.

Prima di partire

  • Come si raggiunge? L'abbazia si trova a 40km da Torino, si raggiunge comodamente in auto e dispone di ampi parcheggi a pagamento nel piazzale Colle della Croce Nera
  • L'ingresso è a pagamento? Sì, l'ingresso è a pagamento (8€, intero adulti per la visita libera). Sono organizzate anche visite guidate (ora sospese causa Covid-19), per maggiori informazioni sulle aperture speciali e sugli eventi fate riferimento al sito ufficiale
  • Ci sono punti di ristoro nelle vicinanze? E' presente un piccolo baretto a poca distanza dal Sepolcro dei Monaci e una trattoria nei pressi del posteggio, che però non abbiamo sperimentato
Written by
Francesca

Francesca

In viaggio per il mondo dal 2005 con oltre 45 nazioni visitate. Inguaribile viaggiatrice, ora anche travelblogger per condividere la sua grande passione

Marco

Marco

Non può fare a meno di stare sempre con un viaggio in mente. È l'informatico della coppia e appassionato di fotografia.